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Legge in Repubblica Ceca n. 139 140/2020 Coronavirus

 

139

DECRETO

del 30 marzo 2020

sulla concessione di un congedo ufficiale a soldati professionisti nel contesto di un’epidemia di emergenza nel 2020

Ai sensi dell’articolo 39, paragrafo 5, della legge n. 221/1999 Coll., Sui soldati professionisti, il Ministero della difesa prevede:


§ 1

Motivo del congedo

(1) Il congedo di servizio è concesso a un soldato professionista (di seguito denominato “soldato”) nel prestare assistenza a un minore di 13 anni e un soldato solitario che abbia almeno un figlio in cura permanente fino alla fine della scuola dell’obbligo. l’istituto scolastico in cui è detenuto altrimenti o la scuola che frequenta sono stati chiusi a seguito di misure di emergenza nello scoppio del 2020.

(2) Il congedo è concesso anche a un soldato che non è in grado di prestare servizio per la cura di un bambino o di un capofamiglia che dipende dall’assistenza di un’altra persona almeno di livello I (dipendenza leggera) ai sensi della legge sui servizi sociali se altrimenti fornisce assistenza, è stato chiuso sulla base di una misura di emergenza in un’epidemia nel 2020.

§ 2

Portata del congedo

Il congedo di servizio è concesso per l’intera durata della chiusura di una struttura di assistenza all’infanzia, una struttura di cui all’articolo 1, paragrafo 2 o una scuola se la necessità di cure persiste per quel periodo. Solo uno dei beneficiari è in congedo. I soldati autorizzati possono alternare le cure nello stesso caso.


§ 3

Disposizione transitoria

Il congedo di servizio è concesso in modo retrospettivo anziché congedo supplementare, congedo compensativo, congedo o congedo ordinario, se sono stati assunti per il motivo di cui al § 1, dopo il congedo previsto dal § 2 del decreto n. 263/1999 Coll. la concessione di un permesso ai soldati professionisti per gli ostacoli al servizio e la portata del congedo modificato.

§ 4

efficacia

Il presente decreto entra in vigore il giorno della sua promulgazione.

140

RISOLUZIONE

IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA CECA

30 marzo 2020, n. 332

sull’adozione di una misura di crisi


A seguito della delibera del governo n. 194 del 12 marzo 2020, con la quale il governo, ai sensi degli articoli 5 e 6 della legge costituzionale n. 110/1998 Coll., Sulla sicurezza della Repubblica ceca, ha dichiarato per il territorio della Repubblica ceca in relazione alla dimostrazione della presenza di coronavirus (indicato come SARS CoV-2) nella Repubblica ceca, uno stato di emergenza ai sensi della sezione 5 (a). a) a e) e § 6 della legge n. 240/2000 Coll., sulla gestione delle crisi e sugli emendamenti a determinati atti (legge sulle crisi), come modificata, per risolvere una situazione di crisi, ha deciso di adottare misure di crisi, conformemente alle disposizioni di § 5 let. 1, lettera (c), (d) e sezione 6, par. c) del Crisis Act.

Il governo con effetto dal 30 marzo 2020

I. vieta a tutti i dipendenti di entità di infrastrutture critiche ai sensi della Sezione 2 (a); k) del Crisis Act, che, nell’ambito delle proprie mansioni lavorative, partecipano a garantire la funzionalità dell’elemento infrastrutturale critico ai sensi del Regolamento governativo n. 432/2010 Coll. (di seguito “personale critico”), congedo durante un’emergenza, ad eccezione di coloro che sono stati messi in quarantena;

II. dirige tutti i dipendenti critici

1. rimanere esclusivamente nei luoghi designati dal loro datore di lavoro durante le pause di sicurezza e durante le ore non lavorative, compresi i periodi di pausa per i pasti e i periodi di riposo, ad eccezione di:

a) i viaggi necessari per provvedere alle proprie necessità essenziali di vita;

(b) viaggi verso le strutture mediche necessarie per fornire servizi medici di emergenza al dipendente;

(c) viaggi necessari per la gestione di affari ufficiali urgenti;

che il lavoratore critico deve, nei casi di cui ai punti da II / 1a) a (c) del presente ordine, informare preventivamente il proprio datore di lavoro di tale viaggio e, se tale preavviso non è possibile, deve informare il proprio datore di lavoro il più presto possibile,

2. se scoprono di essere stati in diretto contatto con una persona confermata COVID-19 senza adeguati dispositivi di protezione individuale (“contatto di rischio”) per informare senza indugio il proprio datore di lavoro;

III. dirige tutti i soggetti dell’infrastruttura critica secondo il punto § 2. k) del Crisis Act che gestisce un elemento infrastrutturale critico (di seguito denominato “il datore di lavoro interessato”),

(1) fornire tutto il personale critico che ordina al di fuori dell’orario di lavoro ai sensi del punto II. della presente risoluzione per rimanere in un luogo diverso dalla loro residenza, alloggio dignitoso gratuito e altre condizioni di vita necessarie, compresa la detenzione

a) le esigenze di vita di base di tale personale;

b) un adeguato contatto di tali dipendenti con familiari e parenti stretti,

c) su richiesta dell’agente, assistenza alle persone vicine all’agente o agli animali tenuti dall’agente, che avrebbe normalmente fornito personalmente da tale agente e che l’agente avrebbe a seguito di restrizioni alla libera circolazione di cui al punto II. non può funzionare correttamente,

d) su richiesta del dipendente del personale di gestione patrimoniale di tale membro del personale da parte di tale membro del personale a seguito di restrizioni alla libera circolazione di cui al punto II. non può funzionare correttamente,

2. fornire le condizioni per il personale critico che è stato in contatto con i rischi in modo che tale personale critico possa rispettare tutte le norme previste dalla presente misura;

3. rispettare le seguenti regole in relazione al contatto critico del dipendente critico:

a) se il datore di lavoro interessato stabilisce che il suo dipendente critico ha avuto un contatto rischioso, decide se lo svolgimento del lavoro del dipendente critico è necessario per garantire il funzionamento dell’elemento di infrastruttura critica pertinente gestito da tale datore di lavoro;

(b) se l’esecuzione del lavoro da parte del dipendente critico non è necessaria per garantire la funzione dell’elemento di infrastruttura critica pertinente gestito dal datore di lavoro interessato, il datore di lavoro interessato informa l’autorità di protezione della salute pubblica competente a livello locale che ordina al lavoratore critico di mettere in quarantena;

(c) se l’esecuzione del lavoro da parte del dipendente critico è necessaria per garantire la funzione dell’elemento di infrastruttura critica pertinente gestito dal datore di lavoro interessato, il datore di lavoro e il lavoratore critico interessato procedono conformemente al punto IV. di questa risoluzione; il datore di lavoro interessato informa l’autorità locale della sanità pubblica di questo fatto,

(d) se vengono rilevati segni clinici noti di COVID-19 o uno qualsiasi dei test di cui al punto IV entro il lavoratore critico entro 14 giorni dal contatto con il rischio. della presente risoluzione avrà esito positivo, quindi il datore di lavoro interessato informerà l’autorità di protezione della salute pubblica competente a livello locale, che ordinerà la quarantena o l’isolamento di tale dipendente critico;

IV. incarica tutti i dipendenti critici senza sintomi clinici che sono stati in contatto con il rischio e le cui prestazioni sono necessarie, a discrezione del datore di lavoro, di rispettare le seguenti regole per la funzione dell’elemento infrastrutturale critico pertinente gestito dal datore di lavoro interessato:

1. Un dipendente critico lavora con un respiratore di classe FFP2 senza valvola di espirazione per 14 giorni;

2. un dipendente critico utilizza un respiratore per un massimo di 8 ore;

3. un dipendente critico utilizza una stanza per riposare e mangiare senza la presenza di un’altra persona;

4. un dipendente critico sta lavorando in una modalità di lavoro che minimizza il contatto con altri lavoratori;

5. Il personale critico limita i movimenti all’interno del luogo di lavoro nella misura necessaria;

6. all’inizio di ogni turno, un dipendente critico misura la sua temperatura corporea e comunica il risultato della misurazione della temperatura e il suo stato di salute attuale e i possibili problemi di salute al senior manager,

7. Un dipendente critico viene sottoposto a campioni di tampone rinofaringeo SARS-CoV-2 5 giorni dopo il contatto con il rischio e un rapido esame del sangue capillare per la presenza di anticorpi IgM e IgG.

8. In caso di risultato negativo di entrambi gli esami di cui al punto IV / 7 della presente risoluzione, l’impiegato critico deve continuare a svolgere il lavoro e, entro 14 giorni dal contatto con il rischio, sottoporsi a un secondo tampone rinofaringeo con RT-PCR per SARS-CoV-2 e sangue capillare per la presenza di anticorpi IgM e IgG,

9. In caso di risultato negativo di entrambi gli esami ai sensi del punto IV / 8 della presente risoluzione, l’impiegato critico continua a lavorare nel normale modo di lavorare;

V. incarica le autorità sanitarie pubbliche e i fornitori di servizi sanitari di non imporre la quarantena al personale critico senza sintomi clinici che sono stati a rischio di contatto e il cui lavoro è necessario a discrezione del datore di lavoro per garantire la funzione dell’elemento di infrastruttura critica pertinente gestito dal datore di lavoro interessato; il dipendente e il datore di lavoro interessati devono seguire le procedure di cui al punto IV. della presente risoluzione e nessuno degli esami effettuati ai sensi del punto IV. di questa risoluzione non è positivo;

VI. prevede che l’esenzione dal divieto di vendita di servizi di alloggio ai sensi dell’articolo I, paragrafo 7, della misura di emergenza del Ministero della sanità della Repubblica ceca del 26 marzo 2020, rif. MZDR 13361 / 2020-1 / MIN / KAN , si applica anche alle vendite e prestazione di servizi di alloggio per la fornitura di alloggio per il personale critico di cui al punto III. di questa risoluzione.

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